Ordinanza N. 362 del 1983
Corte Costituzionale
Data generale
29/12/1983
Data deposito/pubblicazione
29/12/1983
Data dell'udienza in cui è stato assunto
19/12/1983
ANTONINO DE STEFANO – GUGLIELMO ROEHRSSEN – Avv. ORONZO REALE – Dott.
BRUNETTO BUCCIARELLI DUCCI – Avv. ALBERTO MALAGUGINI – Prof. LIVIO
PALADIN – Dott. ARNALDO MACCARONE – Prof. ANTONIO LA PERGOLA – Prof.
VIRGILIO ANDRIOLI – Prof. GIUSEPPE FERRARI – Dott. FRANCESCO SAJA –
Prof. GIOVANNI CONSO – Prof. ETTORE GALLO – Dott. ALDO CORASANITI,
Giudici,
4, 5 e 6 del d.l. 29 luglio 1981, n. 401 (Contenimento delle spese del
bilancio statale e di quelli regionali), promossi con ricorsi dei
Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Sardegna e Liguria, notificati
il 21, 26 e 28 agosto 1981, depositati in cancelleria il 24 e 31 agosto
ed il 4 settembre 1981 e iscritti ai nn. 50, 51 e – 52 – del registro
ricorsi 1981.
Visti gli atti di costituzione del Presidente del Consiglio dei
ministri;
udito nella camera di consiglio del 16 novembre 1983 il Giudice
relatore Livio Paladin.
Ritenuto che, con ricorso notificato il 21 agosto 1981, la Regione
Emilia-Romagna ha chiesto che venga dichiarata l’illegittimità
costituzionale degli artt. 2, 4, 5 e 6 del decreto-legge n. 401 del 29
luglio 1981 (Contenimento della spesa del bilancio statale e di quelli
regionali) per asserito contrasto con gli artt. 117, 118 e 119 della
Costituzione;
che analoga impugnativa è stata proposta, con ricorso notificato il
28 agosto 1981, dalla Regione Liguria, limitatamente agli artt. 2,
primo comma e 6 del detto decreto-legge, in riferimento agli artt. 119,
97, 117 e 123 della Costituzione;
che, infine, anche la Regione Sardegna, con altro ricorso del 26
agosto 1981, ha denunziato l’art. 3 del d.l. n. 401 cit., per asserito
contrasto con gli artt. 7, 8 e 54, quarto comma, dello Statuto di
autonomia;
che in tutti i giudizi si è costituito il Presidente del Consiglio
dei ministri, concludendo nel senso della infondatezza delle questioni
sollevate.
Considerato che i predetti giudizi vanno riuniti per essere decisi
con unica ordinanza;
che, per altro, il d.l. n. 401 del 1981 – cui si riferiscono le varie
impugnative pur ritualmente proposte dalle Regioni ricorrenti – non è
stato convertito in legge nel termine espressamente prescritto
dall’art. 77, terzo comma, della Costituzione;
che, pertanto, va pronunciata la manifesta inammissibilità di tutte
le relative questioni, poiché il fatto che il decreto in esame avesse
“forza di legge” non toglie che esso “debba ormai considerarsi, per
necessaria ed automatica conseguenza dell’inerzia del Parlamento, come
non mai esistito quale fonte di diritto a livello legislativo” (cfr. da
ultimo la sentenza n. 307 del presente anno).
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87 e
9 delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte.
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara la manifesta inammissibilità delle questioni di
legittimità costituzionale degli artt. 2, 3, 4, 5 e 6 del d.l. 29
luglio 1981, n. 401 (Contenimento della spesa del bilancio statale e di
quelli regionali), rispettivamente sollevate dalle Regioni
Emilia-Romagna, Liguria e Sardegna – in riferimento agli artt. 97, 117,
118, 119, 123 della Costituzione e 7, 8, 54, quarto comma, dello
Statuto speciale della Regione Sardegna con i ricorsi di cui in
epigrafe.
Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte
costituzionale, Palazzo della Consulta, il 19 dicembre 1983.
F.to: LEOPOLDO ELIA – ORONZO REALE –
BRUNETTO BUCCIARELLI DUCCI – ALBERTO
MALAGUGINI – LIVIO PALADIN – ARNALDO
MACCARONE – ANTONIO LA PERGOLA –
VIRGILIO ANDRIOLI – GIUSEPPE FERRARI
– GIOVANNI CONSO – ETTORE GALLO –
ALDO CORASANITI.
GIOVANNI VITALE – Cancelliere